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Note.
Il 31 maggio 1942, il numero di civili che avevano perso la casa era stimato tra le 60.000 e le 100.000 persone.
I numeri ufficiali salirono a 280.000, dopo l’ondata di attacchi a fine giugno/inizio luglio 1943.
Numeri specifici per il periodo successivo agli attacchi devastanti dell’ottobre 1944 non sono disponibili.
A seguito del bombardamento fu istituito l’Ufficio di assistenza sociale per le vittime delle incursioni aeree. Uno dei suoi compiti principali consistette nel fornire le razioni alimentari necessarie ai cittadini di Colonia che avevano perso le loro case nei bombardamenti. Si sviluppò un vivace mercato nero, ma solo le persone con denaro sufficiente o oggetti di scambio popolari potevano trarne beneficio. Come al solito.
Dopo l’attacco dei “1000 bombardieri”, gli arredi di centinaia di appartamenti, compresi i mobili e gli articoli per la casa sono stati portati a Colonia dal Belgio o dai Paesi Bassi occupati, su barche.
Come nel caso dell’approvvigionamento, anche la protezione antiaerea fu soggetta a discriminazioni di matrice razziale imposte ufficialmente, il che significò che la popolazione ebraica e anche, in seguito, la maggior parte dei lavoratori forzati non fu autorizzata a cercare rifugio in rifugi antiaerei pubblici.
info tratte da: NSDOK
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