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Clamorose e grottesche. A S. Giorgio Ionico, ad un mese dalla sua fuga da Roma e durante un rapporto di ufficiali, il Maresciallo d’Italia faceva delle dichiarazioni politiche che Spampanato riporta in alcuni brevi passaggi:
- «Signori Ufficiali, non vi dovete meravigliare se mi presento a voi in questo abito borghese; sono necessità del momento, ma io sono sempre il Maresciallo Badoglio, il vostro Generale del Sabotino, di Vittorio Veneto, di Addis Abeba». (1).
1) Falso: il Maresciallo Caviglia e altri comandanti della prima guerra mondiale dimostrarono che la fama di Sabotino e di Vittorio Veneto era stata ignobilmente usurpata.
- « S. M. il Re mi chiamò subito ad assumere il Governo. Voi sapete che alla mia età, ed alla mia condizione, non avevo ancora bisogno di gloria: ma fu una necessità, per salvare ancora, fin dove era possibile, questo nostro povero e disgraziato paese». (2).
2) Falso: era stato Badoglio ad organizzare il colpo di Stato e l’incarico datogli dal Re non fu casuale, dato che lo avevano progettato insieme.
- «Il ministero della Cultura Popolare era diventato un vero e proprio lupanare. Aveva alle sue dipendenze un numero infinito di signore romane con stipendi che talvolta oscillavano dalle 8 alle 10 mila lire al mese e con incarico… lascio intendere a voi. Ma vi dirò di
più: quelle signore non si permettevano nemmeno il fastidio di andare a riscuotere lo stipendio, perché bastava che mandassero le loro persone di servizio per farlo. Ecco perché noi ci siamo trovati in guerra coi fucili del 1891…» (3).
3) Falso: non si corrisposero mai stipendi del genere. L’unica a usufruire della protezione della C. P. fu tale Elena Labedinsky Solinas, proprietaria di locali pubblici a Tripoli col governatorato Badoglio, e poi a Roma della <Quirinetta ». Si rivelò a Nord che la Solinas era protetta dal decrepito guerriero, che aveva sposato un suo stesso congiunto, e che era munita di passaporto americano.
- Nell’assumere il governo telegrafai a Hitler dicendo che avrei mantenuto l’impegno e continuavo la guerra. Hitler a questo telegramma non rispose… Mandò truppe in Italia, non richieste». (4).
4) Falso: le truppe erano state chieste a Hitler ripetutamente, e furono mandate dopo la dichiarazione del Maresciallo (<la guerra continua>) e l’aggravarsi della crisi del fronte italiano.
- «I tedeschi ci volevano offendere nel nostro onore di ufficiali; volevano per la resistenza in Italia imporci il Comando tedesco senza alcuna consultazione dei nostri Generali, del nostro Stato Maggiore. Essi volevano imporci il comando unico di quel famoso generale Rommel, che è stato fonte di tutte le nostre disgrazie in Africa. Io mi sono ribellato ed eccomi qui tra voi e con il nostro popolo il quale ha risposto ad unanimità». (5).
5) Falso: nessuno ha mai sentito parlare di un comando unico Rommel. Dopo l’armistizio Rommel stabilì un comando sul Garda, in attesa che si chiarisse anche militarmente la situazione: e intanto Kesselring restava al comando del fronte meridionale. Che non si pensasse a Rommel per l’Italia, lo dimostra il fatto che con assoluta libertà d’iniziativa in Italia, e proprio in conseguenza dell’armistizio, non si scelse lui ma il Feldmaresciallo Kesselring quale unico Comandante Superiore per il fronte Sud.
- « In questo momento si combatte ovunque contro i tedeschi. A Torino ed a Milano gli operai hanno impugnato le armi e combattono a fianco dei nostri soldati contro i tedeschi ed i fascisti. La IV Armata al completo combatte vittoriosamente contro di essi. Noi dobbiamo scacciare questi ladroni ed assassini». (6).
6) Falso: nessun incidente, nell’ottobre 1943 a Torino o a Milano e nessuna notizia di azioni della IV Armata. Ancora il 22 febbraio ‘44 Churchill dichiara ai Comuni a proposito delle truppe cobelligeranti: <Il maggior numero è occupato in indispensabili servizi per le forze alleate nelle retrovie>.
- «Io sono un vecchio che ho raggiunto i miei 72 anni e non credevo di finire i miei giorni vedendo cadere la Patria in questo disastro. Adesso è stato formato in Italia un Governo detto “Governo fascista repubblicano” agli ordini dei tedeschi; ma non crediate che Mussolini sia con loro e si arrischi a venire in Italia. Egli è al sicuro lontano, in Germania. Ma ve lo giuro, noi li ricacceremo e li raggiungeremo ovunque. Io vi prego di trasfondere nei nostri soldati questo sentimento che deve portare le nostre truppe alla rivincita e alla vittoria» (7).
7) Falso: Badoglio non ignorava che, mentre lui stava parlando, Mussolini era alla Rocca delle Caminate dove aveva già presieduto un Consiglio dei ministri. Circa l’annunzio di Badoglio che <lo ricaccerà e lo raggiungerà dovunque>, ma poi non gli avvenne di farlo.
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Il lettore curioso può gustare un approfondimento
in una bellissima lettera a sostegno, di qualche anno fa.