Hitler sul 25 luglio

Questa la si potrebbe considerare un’appendice alle note sul 25 luglio, ma in chiave tedesca, però. E’ il dialogo, fedelmente trascritto, tra Hitler e alcuni generali dopo l’annuncio di Badoglio ” la guerra continua “.

discorso

Questa conversazione è avvenuta alle 21,30 del 25 luglio dopo che era stato ricevuto, tramite il consigliere tedesco a Roma Doertenbaker e per ordine di von Mackensen, il messaggio privato dell’avvenuto cambio di governo. L’indomani Badoglio inviò il telegramma ufficiale. Dalle 19,30 Hitler stava urlando ripetutamente: ” Tradimento, tradimento, tradimento!, gliela faremo pagare! “.

proclami—   Frattanto, in Italia, il capo ufficio stampa di casa Reale Vittorio Casorati aveva consegnato all’agenzia ufficiale Stefani i testi dei proclami di Badoglio e del Re. Nel momento in cui i Carabinieri si recarono nei locali di Piazza di Spagna, a Roma, affinchè nessuno si muovesse mentre venivano diramati i proclami stessi, il presidente dell’agenzia Stefani, Manlio Morgagni si suicidò. Scrisse 2 righe: “ il Duce non c’è più; la mia vita non ha più scopo. Viva Mussolini “.

– Chi non è pronto a morire per la sua fede, non è degno di professarla –

lo aveva insegnato il Duce ai fascisti.

generalianglo-am—   In Italia, gli inglesi erano stupefatti: sembrava incredibile che Mussolini se ne fosse veramente andato. Sparito, poi, in quel modo così silenzioso; diremmo evaporato! Churchill, nel 1954 disse che era ‹ l’ultima cosa che si poteva aspettare sulla scena italiana! ›.

ClarettaPetacci

—   A casa Mussolini, invece, Benito era ” caduto” non solo come “Capo del Governo”, ma anche come marito. Rachele apprendeva quel giorno dalla domestica Irma l’esistenza di una lunga e quotidiana relazione del ‹ suo uomo › con Claretta Petacci. Si narra che il Duce, turbato dai mille problemi della guerra, nel 1943 abbia tentato più volte di sottrarsi al fascino della sua voluttosa amante che sembrava emanare una forte sensualità e un grande ascendente nei suoi confronti.

amanteRachele—   Benito Mussolini, nei suoi scritti alla Maddalena, rinvigorò le dicerie che avevano coinvolto la moglie Rachele diversi anni prima. Lo riferisce un inserviente del luogo. Il gossip esiste da quando l’uomo è uomo.

—   dalle ore 18 del 25 luglio, per le vie di Roma c’è afflusso di reparti su reparti del Regio Esercito che istituiscono ovunque blocchi stradali. In piazza Romania, elementi corazzati della Div. Ariete puntano le armi di reparto anche in direzione del Comando generale della Milizia. Saltano contemporaneamente le comunicazioni telefoniche su ordine del Ministero degli Interni. E’ il caos.

—   Alle 21.30 un ordine firmato Scorza impone di accogliere con disciplina il trapasso del Governo. Alle 22 arriva in piazza Colonna una compagnia di bersaglieri che circonda la sede del Partito Fascista. Nello stesso istante, reparti della MVSN stavano uscendo armati da v.le Romania. Un ordine di Galamini. Una provocazione.

25luglio coprifuoco—   Verso le 2 di notte, il colpo di Stato stava degenerando in una ” dittatura militare “, altrimenti chiamata da Badoglio ” Governo militare “, con esiti incerti. Il capo dell’ Ovra, Guido Leto, precisa nuove disposizioni: ‹ I caporioni o istigatori del disordine, riconosciuti come tali, siano senz’altro fucilati, se presi sul fatto; altrimenti, giudicati dal Tribunale di Guerra. Chiunque insulti le Istituzioni o compia atti di violenza contro Forze di Polizia venga passato per le armi ›. Le disposizioni sono frutto della penna di Badoglio che in quelle ore minacciava chiunque di “Corte marziale”.

—   Nello stesso istante, reparti tedeschi della 44° Div. e la 134° brigata di montagna forzano il Brennero ed irrompono in Alto Adige. (ne ho parlato in un altro articolo e con foto) Alle 3,50 sono già a Verona in completo assetto di guerra. Il gen. Ambrosio dirà che quelle truppe non erano una minaccia per la Patria, ma bensì con l’intento di aiutare la cattura e la liberazione di Mussolini.

3proclami

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1 responses to “Hitler sul 25 luglio

  • Gianni

    Queste testimonianze furono riferite anche da Elena Aga Rossi nella sua monografia dedicata all’8 settembre. L’armistizio rappresentò per l’Italia, per il Governo Badoglio e per la monarchia una figuraccia enorme, ma è anche vero che i tedeschi erano prevenuto contro gli italiani e nulla avrebbe potuto risparmiarci la durissima occupazione militare che ne seguì.

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