Servidei Antonio

L’ho scritto proprio come fanno i Carabinieri: prima il cognome poi il nome. Vero, mi manca l’informazione tipo … di Luigi, ma non fa differenza. Il soggetto è stato citato più volte in questo blog, ma non in maniera opportuna. Ci siamo presi la briga di pubblicare le eroiche imprese di questo ex-partigiano che nella bassa lughese seminò il terrore per diverso tempo. Dal ’45 al ’49, completamente  libero di maramaldeggiare e guidato solo dal suo libero arbitrio, fu autista armato di capitan Bulow quando questi fu vicepresidente della Camera, ma si fece notare come autista della famosa Balilla nera (“l’automobile della morte”) ed esecutore dei piani emanati dal Partito. AntonioServidei

A suo carico risulta una serie di imprese che riportiamo grazie al preziosissimo lavoro dello scrittore Gianfranco Stella, che potrà anche non essere del tutto esaustivo, ma che farà sicuramente comprendere la tipologia operativa del soggetto in questione in quel di Lugo e zone attorno.

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riga-orizzquadratino16x16  Il 19 giugno 1945, a S. Nicolò ( di Argenta) prelevò Daniele Santoni, un impiegato del municipio di Fusignano sfollato assieme alla sua famiglia dalla sorella, Giulia, che gestiva un ristorante. Lavorava come stradino e quel giorno fu raggiunto dalla Balilla sul posto di lavoro. Ne scesero alcuni partigiani col pretesto di chiedere informazioni relative al comune di Fusignano. I colleghi ebbero l’impressione che si conoscessero bene. Lo caricarono sull’auto e non si è saputo mai dove fu ucciso e dove fu sepolto. Sappiamo invece chi furono questi partigiani: Emaldi Libero, Tellarini Ivo, Castelli Francesco e alla guida il compagno Servidei della polizia partigiana di Lugo. Una cricca famosa.

quadratino16x16 Uccisione del notaio lughese Vittorio Capucci, che in qualità di tutore dell’ordine, delle regole e dello Stato, rientrò facilmente nella lista di persone da eliminare. Verso le 4 del pomeriggio del 12 maggio ’45, una Balilla molto scura si fermò in v. Manfredi 6. Ne scesero due anonimi partigiani mentre il Nostro restava in auto. Prelevarono il notaio e lo condussero sull’ argine del Tratturo e gli spararono 2 colpi alla testa. Questi eroi si chiamavano Alvisi, Paoletti e Servidei, detentore della Browning 7,65 diventata la bandiera del servizio di repressione del “residuo fascista” per la nascita di una società senza classi, nè ricchi, nè notai.

quadratino16x16 Il Servidei prelevò dalle loro abitazioni a Fusignano due donne e le rinchiuse nella stalla della casa colonica Bedeschi di Conselice. Si chiamavano Maria Vecchi e Vincenza Montanari e furono sequestrate perché dovevano rivelare dov’erano i loro due congiunti arruolatisi nella ‘repubblichina’. Risposero che a loro risultava che fossero a Roma ma questo non convinse il Servidei che le freddò con un colpo alla testa.

quadratino16x16 Uccisione di Antonio Taroni, infermiere a Lugo, il 19 aprile ’45.

quadratino16x16 Uccisione di Montanari Augusto e Bacchini Attilio, i cui cadaveri furono trovati presso il cimitero di S. Lorenzo.

quadratino16x16 Uccisione di Francesco Minzolini, possidente di Lugo, il cui cadavere fu ritrovato l’8 maggio lungo la via Ripa a Lugo. Tutti con la stessa tecnica: colpo di pistola alla testa.

quadratino16x16 Uccisione di Romeo Zaccari, ritrovato stecchito lungo la via Maiano il 10 maggio 1945.

quadratino16x16 Uccisione in rapida successione di Riccilucchi Bruno, Burattoni Giuseppe, Rambaldi Ettore, Tani Corso, Santandrea Carlo, Padovani Balilla e Mainardi Carlo; tutti nel mese di maggio e col solito colpo alla testa.

quadratino16x16 Uccisione dell’ostetrica Erilde Raulli con 2 colpi alla testa. Il suo corpo non fu mai trovato.

quadratino16x16 Il 7 luglio prelevò l’ex brigatista Bruno Faccani dalle carceri e seviziato in una stanza del commissariato di pubblica sicurezza (di chi?) in mano partigiana. Erano in dieci a menare il Faccani e lo fecero per un giorno; Paoletti Francesco, Spini Alfredo, Cappelli Giovanni, Gramigna Sebastiano, Verlicchi Mario, Emaldi Libero, Zannoni Bruno, i fratelli Gaudenzi -Walter e Giovanni- e il Servidei, appunto.

quadratino16x16 Lo stesso giorno prelevarono anche l’ex-sergente delle brigate nere Libero Reggi, finito morto il giorno dopo assieme al Faccani.

browning7.65

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Questa è la famosa Browning 7.65 usata nel territorio di Lugo nel dopo-Liberazione. Quella del colpo in testa tanto caro al Servidei.

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ecc. ecc. Ce ne sarebbe ancora, ma sarebbe un inutile e mero elenco di decessi e atti compiuti a scopi di guerra e per la lotta di Liberazione non perseguibili dall’autorità giudiziaria (Decreto L. 12 aprile 1945 n.196). Peccato che in moltissimi casi la guerra fosse già finita da un pezzo.
Ma di questo ne abbiamo già ripetutamente parlato in questo blog.

Servidei2006Questo eroe del dopoguerra l’ha fatta franca in virtù della prima amnistia, che fu estesa ai reati politici commessi fino al luglio ’45  (forse proprio allo scopo di includervi l’eccidio dei Conti Manzoni), poi per un’altra l’anno successivo e per altri 20 fino al 1967, firmata da Saragat, che per la sua elezione a capo dello Stato aveva promesso di far rientrare dalla Cecoslovacchia le ultime centinaia di ex partigiani là rifugiati nel 1948.  In ragione, quindi, di amnistie ed indulti abbiamo potuto applaudire un Servidei Antonio ospite fisso ogni 25 aprile ( fino al 2006 ) sul palco delle autorità, in divisa, a simboleggiare la paranoia del partigianato comunista.

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